domenica 31 maggio 2009

chamula e i suoi spiriti

Sabado 19 aprile
sono ritornata. ieri ho chiesto a raul come potevo incontrare un curandero. mi sveglio prestissimo e vado nella via dove partono i collettivi. sono le 8 del mattino e arrivo a chamula che è praticamente deserta.
quasi con una sorta di timore ed incertezza entro nella chiesa, nel tempio..non so come chiamarlo, dove mi si presenteranno di lì a poco, visioni a dir poco incredibili per una cittadina milanese che vive nella globalizzazione mondiale.
quello che provo è forte ed intenso. in questa chiesa non si viene solo per ricevere ma si viene anche per dare. dare qualcosa di se.
la verità.
il tuo sentire.
io sono ritornata per questo. non sono sicura di esserne capace. vorrei ridare serenità a mio padre. vederlo così mi strazia l'anima. ho cercato tra la piccola folla l'ilote salvador castillano che mi aiuterà in questo piccolo viaggio spirituale. non so bene cosa succederà. è la prima volta in tutta la mia vita che mi siedo davanti ad un dio a chiedere un qualcosa e a parlargli di me...sono tesa.
il pavimento è cosparso di aghi di pino che stanno a rappresentare la fertilità della terra, ed il contatto tra l’uomo e madre natura; candele accese e bottigliette di vetro di coca cola per lo più (ma non mancano fanta e sprite) sono disposte tutte intorno ai fedeli. le persone che affollano questo piccolo pezzo di mondo non chiedono miracoli. vogliono solo capire come poter aiutare i loro cari. o aiutare se stessi.
forse è lo stesso rituale di ogni culto in tutto il mondo... ma qui, adesso mi sembra tutto differente. intere famiglie di persone inginocchiate a terra recitano incomprensibili litanie a bassa voce che, andandosi ad unire, danno corpo ad un mistico brusio di sottofondo che mi accompagnerà nella mente anche una volta uscita da quel posto. a loro non importa che fastidiosi turisti girano intorno stupefatti e che forse ridano un po di loro.
capisco che le litanie non sono preghiere ma veri e propri dialoghi con il santo. talvolta senti discutere. a volte vedi piangere. io vedo tantissima umanità con una serenità nei volti che mi fa pensare. sarò mai in grado di trasmettere questo con il mio viso? intorno alle pareti statue di santi di ogni tipo e provenienza, (oltre all’immancabile icona della vergine del guadalupe, presente in ogni angolo del Messico) ai quali le vengono rivolte le preghiere della gente. ogni famiglia porta con sè, in un sacco di juta, un gallo o una gallina, a cui verrà tirato il collo alla fine delle preghiere in sacrificio al santo venerato. portano delle candele di molti colori. ogni colore ha un suo significato, del posh, una bevanda che serve per tranquillizzarti e buttare fuori quello che hai dentro..qualcuno offre al santo delle uova, simbolo della vita.
l'ilote è un'ometto piccolino, con una gilet di pelliccia di pecora, con i denti non proprio curati e la pelle scavata dal sole e dal tempo e le dita piccolette e tozze. potrebbe avere qualsiasi età. mi guarda. ci inginocchiamo uno di fianco all'altra. non parla lo spagnolo (daltronde neanche io) ma capisco che mi chiede cosa voglio, cosa cerco. panico. alzo gli occhi verso i santi che ci circondano. sono seduta di fianco a santa marta. sorrido. la guardo e la saluto con la parte più interna di me. non l'ho cercata. mi sono girata ed era li. coincidenza? non lo so.
in questa chiesa ti devi scegliere un santo e dialogare con lui da solo o attraverso un ilote. davanti ad ogni immagine sacra c'è uno specchio per permetterti di guardarti dentro. una sorta di introspezione con te stesso. senza mentirti. sei tu con il santo o chiunque esso sia per te.
tutti i culti sono permessi a chamula. sacro e profano.
questa notte ho sognato il lavoro, l'italia, il ritorno in italia.. e la mia instabilità si fa sentire. forte. chiara.
prima metre aspettavo, vedevo un ilote impegnato con una madre e una figlia...ho pensato. che ci sto a fare? io che non ho mai creduto in nessun dio, che non sono mai andata neanche da un mago, da una cartomante..che non ho mai fatto neanche un piano astrale...oggi è il mio ultimo giorno domani rientro a casa e devo ancora ritornare a san cristobal. mi siedo per terra, tiro fuori la moleskine e inizio a scrivere.
non mi sono neanche accorta che intorno a me ci sono delle persone che mi guardano incuriosite. qualcuno mi sorride. un ragazzo mi si siede acanto e fissa la mia mano che corre veloce sui fogli. non mi dice niente. osserva con occhi attenti. prima il foglio e poi me. guarda.
dopo un po' prende coraggio e in uno spagnolo stentatissimo mi chiede cosa sto scrivendo. quello che sento. rispondo. mi batte una mano sulla spalla e annuisce con vigore. credo che in questo momento è come se stessi dialogando con i santi che mi circondano. d'altro canto questa è la funzione della chiesa di chamula. trovare la tua strada per il dialogo. mi chiede da dove vengo, ma non credo abbia capito bene. italia proprio non gli dice niente. neanche europa ha effetto su di lui. solo quando dico alemande sorride e capisce che arrivo da molto lontano. più lontano degli stati uniti. sembra apprezzare!
vorrei scrivere tante cose. ho la testa piena di parole e concetti ma la mano è molto più lenta dei miei pensieri. prendo con me degli aghi di pino da terra. non credo sia rubare. ne annuso il profumo. alcuni bambini raschiono la cera della candele consumate da terra e le mettono in un sacchetto. nasceranno delle nuove candele per altri fedeli.
(...) il curandero l'ho incontrato. non so quanto tempo sono stata con lui. ma adesso è la una di pomeriggio. mi sento un po' strana. ma leggera.
mi ha dato delle candele che lui ha disposto in cerchio davanti a san pietro e le abbiamo accese insieme. non so se la scelta di san pietro fosse casuale... non ho avuto il coraggio di chiedere nulla. stavo in silenzio e ascoltavo. me stessa.
lui parlava nella sua lingua, mi sentiva il polso e alla fine guardandomi mi ha splamato il posh su entrambi i palmi delle mani e sui polsi.
mi accingo confusa ad uscire, ma capisco di non aver visto ancora tutto quando scopro anche il significato delle bottiglie di coca cola a terra. mi accorgo che la gente dopo aver pregato e sacrificato qualche gallina, beve la bibita gassata che ha davanti a sè e dopo pochi istanti rutta fragorosamente. il rito, mi hanno spiegato, è utilizzato per estirpare peccati ed allontanare spiriti maligni dalla propria anima. una volta bevevano il posh. una bevanda fatta di erbe leggermente gasata. oggi è più conveniente comprare la coca cola.
oggi in Messico la coca cola è più venduta dell’acqua (ed anche più economica) e nel tempo si è andata a sostituire in questo stranissimo rito ad un’antica bevanda alcolica locale dal colore scuro e dal sapore forte.
suggestionata dal posto e dai rituali quasi non mi accorgo che la sacralità del luogo è continuamente violata da alcuni indios che alternano una chiaccherata al cellulare ad una preghiera. la globalizzazione e le grandi multinazionali sono arrivate fin qui: coca cola per incenso e cellulari che annientano il rispetto di qualsiasi Dio.

l'uomo è il sole e la donna è la luna. chi è più coraggioso? la donna. perchè la luna esce di notte

venerdì 18 aprile
sto scrivendo random.
devo ancora mettere in ordine il viaggio e le emozioni. mi sembra di essere in giro da giorni...ma sono sole poche ore che sono in chiapas. so che ci tronerò. troppe cose le ho solo sfiorate. tante parole questa parte di messico mi deve ancora sussurare... la selva lacandona, il canyon del sumidero, i molti pueblos che circondano queste incredibili montagne. oggi ho avuto un emozione molto intensa all'interno della cattedrale di chamula...come se fossi entrata in contatto con la parte più vulnerabile di me.
mi sono lasciata andare, istintivamente...domani ci tornerò. con più calma.
san juan de chamula è nel cuore del Chiapas a 2.300 mt di altezza. è lo stato del rivoluzionario subcomandante Marcos. è un misterioso villaggio dove sacro e profano, riti indigini e globalizzazione si fondono in una mistica miscela dando vita a questo curioso villaggio.
chamula è estesa per circa 100km quadrati ed ha una popolazione di circa 70 mila persone. non si direbbe a guardarla dall'alto. una grande piazza che si apre davanti all'unica chiesa, un mercato coloratissimo di frutta, verdure e cose stranissime da mangiare. vendono di tutto. è immersa nella campagna dove le case al posto del cemento armato hanno fango secco e canne di bambù e dove il tempo viene ancora misurato con la meridiana. la lingua ufficiale non è lo spagnolo ma un dialetto che trascina con sè ancora i semi dell’antico linguaggio maya, la forma di commercio è il baratto, e leggi e le sue osservanze sono decise dal capo villaggio. e sono particolarissime.
tutto gira introno al numero tre. tre campane, tre chiese, tre cimiteri e tre governatori che si alternano senza elezioni ogni tre anni. niente matrimoni, niente battesimi... a chamula sono permessi tutti i culti.
può sembrare una cittadina tollerante ed aperta ma non è così. sono molto chiusi e difficilmente permettono ad un estraneo di un altro villaggio di trasferirsi o di prendere "moglie" o lavorarci. qui c'è ancora il patriarcato. ma a chamula c'è una storiella che dice che l'uomo è il sole e la donna è la luna. allora chi è più coraggioso? la donna. perchè la luna esce di notte.
la terra è della comunità. tutti mangiano e tutti hanno qualcosa da barattare. la comunità, per la comunità è permissima ma guai a rubare o violentare una donna (meno male) a me sembra un posto democratico.
scendendo dalla macchina il primo posto che la vista scorge è inquietante: un cimitero a cielo aperto, con croci di diverso tipo e di diverso colore (nere, blu e bianche). i colori distinguono il sesso del defunto, l’età e il tipo di decesso. ancora una volta sono gli occhi a colpirmi. mi guardano mentre seduti intorno alle croci mangiano, chiaccherano, ridono, a volte pregano...recitano litanie in un a lingua incomprensibile.
non fanno caso a noi anche se da lontano scatto qualche foto. sottovoce chiedo a raul perchè ci sono più croci una legata all'altra. penso ad una tomba comune, di famiglia. non è così. a chamula festeggiano i morti. come in messico, come in tutto il latino america. qui ad ogni ricorrenza aggiungono una croce. mi piace l'idea di ridere insieme ai propri morti e non piangere. è una visione più serena della vita e del distacco.
a 11 km circa, attraversando la collina c'è zinacatan.
l'impatto è meno suggestivo e affascinante. sembra più calmo, sereno. c'è l'immancabile chiesa bianca e fiori colorati per il paese. raul mi porta a case di una famiglia che mi fa assaggiare le tortillas come le preparno loro. ancora sul fuoco. sarà anche la fame allucinante che ho ma sono ottime e saporite. faccio il bis...e anche il tris...sorridono e mi offrono anche da bere!!!
la cosa che mi è sempre piaciuta di questa terra è la luce e il sole. i colori. mi ricordo che quando tornai in italia dopo la mia esperienza lavorativa in messico per mesi non ho più vestito di nero. delle ragazzine stanno correndo sotto il sole con delgi splendidi abiti ricamati e degli splendenti scialli turchesi. qui il grigiore nonsanno neanche cos'è. mi gardo in giro. respiro a pieni polmoni e continuo a camminare.

"el hombre vale por lo que sirve non por lo que sabe y menos por lo que tiene" Dr. Manuel Velasco-Suarez

san cristobal de las casas. venerdì 18 aprile 2008
nella piazza principale di san cristobal un monumento ad un dottore che per la città ha fatto molto. la sua frase, il suo ricordo, il suo pensiero rimango a disposizione per tutti gli abitanti e per i migliaia di turisti che ogni anno visitano questa vivace e splendida città a 1.200 metri di altitudine sulle montagne del chiapas.
ho dormito benissimo esasuta dal viaggio in pullman e dalle interminabili curve. che bel risveglio. fresco. pieno di luce. già dal mattino presto san cristobal è attiva e molto colorata. le donne che incontro mi sorridono e mi guardano son occhi vivaci. hanno dei visi bellissimi con dei lunghi capelli neri. curatissimi. sono gli occhi che mi colpiscono di più. di varie forme. ma tutti intensi e profondi.
cammino pe le strade che si stanno svegliando insieme a me. sono solo le 7.00 del mattino e vado alla ricerca di un posto per fare colazione prima di avventurarmi con raul a san juan de chamula e zinacatan. sto leggendo il libro di ricardo posas: juan perez jolote

16 aprile 2008 h 18.40 si parte!

sono alla fermata dell'ADO. sono tranquilla. mi sento serena. non ho nessuna negatività addosso. come sempre il viaggio mi apre la mente e soprattutto il cuore. lo so dico sempre le stesse cose, ma non trovo parole diverse per esprimere l'emozione che provo nel partire.
mi stavo chiedendo se in queste quasi 13 ore che mi separano da palenque l'autista abbia o no un cambio...spero di si! le facce intorno a me sono quelle del popolo messicano. rotonde e sorridenti. come sempre. mangerecce, mangiano a qualsiasi ora, e dalla pelle meravigliosa. caspita con quello che mangiano!! ma come si fa a non voler bene ad un popolo che ti sorride sempre ed è pronto in qualsiasi momento a regalarti un pezzo del suo tempo. c'è qualche tursta, zaino in spalla...ma pochi..non italiani! ho comprato qualcosa da mangiare per il viaggio. non ho trovato frutta, strano, e nel cammino da playacar alla stazione degli autobus mi sono persa nei pensieri e mi sono completamente dimenticata di guardare se trovavo qualcosa di più sano...
nella passeggiata che mi ha portata qui non ho fatto altro che vedere le opportunità lavorative e immobiliari che playa del carmen sta offrendo. è tutto in fermento. tutto da sviluppare. certo non sono sicura che tutto questo sviluppo sia sempre un bene. se per noi questo è il paradiso, perchè vogliamo trasformarlo a nostra immagine?
aspetto il bus. mancano 5 minuti.
vado un po avanti per poi tornare un po' indietro.
sono davanti ad uno spettacolo straordinario.
le cascate di misol-ha.
se solo fossi in grado di descrivere la forza e l'odore che sprigiona questo posto. l'acqua che esce dalla selva. bellissima.
ho fatto la camminata nella grotta che arriva fino a dietro la cascata. il vento e la forza della pressione dell'acqua quasi mi spingono lontana...la macchina fotografica mi si riempie di goccioline e sono praticamente bagnata. ti avrei voluto con me gio. ti sarebbe piaciuto.

sabato 30 maggio 2009

da Milano, 09 aprile 2008

ci sono ritornata. sono in messico. in quesa terra è come essere a casa...solo più tranquillità. in effetti sì, qui sono più tranquilla. magari perchè sono lontana da casa? forse. non importa. la tentazione di accendere il telefono e controllare i messaggi, di vedere se è tutto a posto è forte. ma non lo faccio.
questo è il mio tempo.
ho ricominciato ad andare dall N perchè sentivo che non riuscivo più a tenere il controllo. di nulla. la malattia di mio padre mi sta facendo impazzire insieme a lui. ma c'è una grande differenza oggi tra noi due: io voglio vivere.
l'istinto, l'odio, l'aggressività che riesce a tirarmi fuori è così grande che ho dovuto chiedere aiuto. ho dovuto in qualche modo trovare qualcuno che mi insegnasse a fermare tutto questo...in qualche modo. mi dispiace per cristian. mi sembra di averlo lasciato solo...ma so che lui sa che non è così. domani con gio torniamo a vedere il nostro piccolo pezzo di sogno. sono felice. è incredibile come il mio corpo non voglia abbandonare questa terra. ci sarà qualce cosa dentro di me, un antenato forse, che mi richiama da queste parti.
mi piacerebbe girarla senza meta questa terra messicana. senza tempo.
lasciandomi guidare dall'istinto e dal cammino.
sin dalla prima lettura che parlava di messico. dal primo libro di pino cacucci, ho capito, sentito che questa era la mia terra. il mio posto per trovare me stessa.
certo la strada non è sempre così semplice e lineare...in un momento della mia vita dove molte cose intorno a me si stanno sgretolando. la paura più grande è sempre quella di allontanare giovanni con tutto questo mio tormento. è un uomo molto forte. stabile ma anche incredibilmente fragile. ma so che mi ama. ha imparto a farlo. e continua giorno per giorno.
spesso, mi domando il perchè o cerco delle risposte che però non arrivano mai. sarà forse questo il segreto? mi si spezza il cuore quando lo sento impotente di fronte all'uragano delle mie emozioni. vorrei correregli incontro e riuscire a giuragli che diventerò una persona prevedibile, mite ed estremamente semplice...ma non posso mentire a me stessa e con lui non ci riuscirei mai.
c'è una frase in un libro di arthur miller; vorrei fargli un buco in testa per vedere il fiume che ne potrebbe uscire.. giovanni è molto più crudo e vero nel comunicare le sue necessità, di vedere dentro le persone. di guardarmi.
io lo amo così.
con la curiosità di rovistragli dentro.
e con la presunzione di spingerlo un po' più in la delle sue calcificate convinzioni.
amo in lui tutto. anche i suoi difficili silenzi.
le sue parole di ghiaccio.
lo amo perchè ha una dolcezza speciale che lo spavena sempre un po'.
e mi fa divertire. mi fa ridere.
rido tantissimo con giovanni.
credo che per certi versi abbiamo delle affinità elettive.
altrimenti non saremmo mai ma i riusciti a camminare insieme così a lungo.
insieme impariamo di volta in volta qualcosa.
insieme.
entrambi sbattiamo contro dei muri giganeschi e poi cerchiamo timidamente di tirarli giù.
ognuno a modo suo.
non è facile. ma noi siamo fatti così.
instancabilmente fedeli a noi stessi e con il grande desiderio di abbandonarci nelle braccia dell'altro.

giovedì 28 maggio 2009

lavori en la plaza

le giornate passano e non mi sembra vero di essere arrivata già alla fine di maggio. giovanni mi manca molto. per vederlo dovrò aspettare ancora 4 settimane. per fortuna le cose da fare sono tante e le giornate quasi mi scappano via senza che io me ne accorga. mi servirebbero più ore...ma qui devo calcolare il tempo con altri orologi. il "domani mattina" sicuramente non sarà alle 10.00 ma può essere vago fino alle 2.00. se ti dicono "en la tarde" devo tenere contro che con molta probabilità il mio appuntamento sarà posticipato per il giorno dopo. ovviamente senza nessun tipo di avviso.
abitudini. modi di vivere. le cose si fanno lo stesso. ma se non le fai oggi, subito, all'istante..che problema c'è? domani siamo sempre qui. e quindi sono qui che aspetto i tecnici di CABLEMAS per il collegamento TV, aspetto che mi finiscano definitivamente questo benedetto controllo finale dell'hotel da parte del vecchio proprietario... tempo tempo tempo. un giono mi arrabbio, l'altro rido...
dopo la riunione di condominio che abbiamo fatto ormai il mese scorso nulla è successo. tanti buoni propositi, tutti con la voglia di sistemare la plaza ed è rimasto tutto uguale!!! verrebbe da dire tutto il mondo è paese, ma qui su 5 partecipanti alla riunione 4 sono italiani. il paese, come sempre si fa riconoscere!!!
per pulire, pitturare, comprare dei bidoni dell'immondizia per non diventare come la campania.... in un mese non siamo riusciti a combinare nulla. c'è sempre qualcuno che rimanda, che non può, che si dimentica che tanto lo facciamo domani... parole, parole, parole...cantava la grande Mina.
anche se le voci su di lui non sono mai state ottime, mi sono incontrata con Cesar il proprietario di due locali presenti nella plaza (floreria e don tomate: pizza e affini). mi è sembrato disponibile e operativo e già dopo 2 giorni abbiamo iniziato almeno a pitturare una parte della facciata; la parte comune. l'aspetto è già diverso. prossimo passo, almeno per quanto riguarda noi come hotel è l'acquisto del bidone per l'immondizia...lasciare i sacchetti all'aperto con sto caldo mi sembra da idioti.
in reception ha cominciato a lavorare fernando un ragazzo messicano, già con esperienza. mi sembra bravo, attento e propositivo...e come gran parte della gente chesto incontrando è dolce e aperta. il suo primo giorno di lavoro, lunedì 26, coincideva con il suo compleanno ed era esattamente 2 giorni dopo il suo matrimonio con una ragazza tedesca molto più grande di lui e con un figlio.
alle 2.00 p.m. è arrivata Gabi, la sua nuovissima esposa con la torta e tutti insieme abbiamo improvvisato una piccola festa. il dulce era buonissimo.... mi piace questa atmosfera, mi piace la tranquillità con la quale qui stringi amicizie e conoscenze. tutto si fa perchè si sente. non ci si organizza una settimana prima per vedersi. se hai voglia di vedere qualcuno vai semplicemente da lui. sarai accolto. nessuno ti dirà mai...oddio scusami, la casa non è in ordine, non ero preparato, non ho nulla da mangiare... ci si siede intorno ad una tavola col semplice gusto di stare insieme.
questo è il messico....anzi...questa non è l'italia!!!!

martedì 26 maggio 2009

partenze

non mi sono mai piaciuti gli addii.
non mi sono mai piaciute le partenze, i saluti, tutti i distacchi in genere. credo di essere una di quelle persone che nelle parole per sempre abbia trovato un significato. non sono mai stata brava a chiudere delle porte dietro di me. uno spiraglio. una possibilità. io l'ho sempre lasciata.
si da quando ero piccola cercavo di evitare i saluti di zii e parenti. crescendo è stato lo stesso con gli amici della scuola e poi della montagna. odiavo la domenica sera quando dovevamo passare in rassegna bar, bungalow e roulotte per salutare tutti... cercavo di defilarmi, di trovare una scusa, di dire passo dopo...e in quel dopo io ero già in macchina verso casa. non ho mai capito il perchè di questo mio fastidio, di questa mia incapacità di fermarmi davanti ad una persona e dirle: ci vediamo. non so.
crescendo ho imparato la necessità di chiudere alcune porte. del significato che ha la parola addio e la parola arrivederci. ho imparato l'importanza di poter scegliere di chiudere delle porte. alcune addirittura a chiave. altre, di lasciarle solo accostate.
molte cose ti rimangono nel cuore, che noi lo vogliamo oppure no. non possiamo farci niente. altri sentimenti, i più veri e radicati si insinuano sotto la nostra pelle, entrano nelle nostre viscere e continuano a scorrerci dentro come una linfa interiore.
in questa decisione di trasferirmi e di intraprendere un nuovo cammino della mia vita con giovanni sto imparando a "sentire" con più serenità la parola addio. dal 2003, questa parola non si è appesantita di ulteriore angoscia e tristezza dell'anima.
oggi, in messico, lontano dagli amici, dagli affetti veri mi viene in mente una frase che lessi nel libro Il piano infinito di Isabelle Allende: non esiste separazione difinitiva finchè esiste il ricordo.
questo è quello che sento. alcune porte ho deciso dichiuderle, altre di lasciarle spalancate. a qualcuno ho detto addio. a pochissimi ho detto arrivederci.

sabato 23 maggio 2009

noche de agua

questa notte e' stata decisamente la notte dell'acqua!
dopo una giornata passata col plomero a controllare ogni tubatura dell'hotel, controllare habitacion por habitacion baños y cocines, sistemare la pressione della pompa e controllare i livelli delle bombas, cambiare e sostituire i calentadores piu' vecchi e segnare col marcador negro uno alla volta a quale quartos si riferissero. alle 20.3o cristian mi avvisa che non hanno acqua calda .. non esce proprio dal rubinetto...mmmm... que pasa? 3 minuti dopo mi chiamano quelli della 112...lo mismo!!!! e adesso? riprendo il mio magico quaderno con tutti gli appunti degli schemi, prendo la pila e rifaccio passo passo quello che mi ha detto il plomero!! ma com'e' possibile che non esce agua quando oggi abbiamo checkato tutto e riempito le bombas?...riavvio la pompa, facio la procedura e vado al primo piano ad avvisare il cri e a vedere se l'acqua ritorna...
...sopra di noi uno strano rumore...come se qualcuno avesse l'asciato i rubinetti aperti...........PANICO!!!! LE TUBATURE IN TERRAZZA!!!!!! corriamo in terrazza, fuori e' buio pesto, ecco cosa abbiamo dimenticato di controllare oggi:le luci dell'azotea!!! i nostri piedi sono a mollo, sentiamo un rumore di acua che esce. io scappo di corsa verso gli interruttori cristian controlla con la mia piletta da dove puo' uscire. chiudo tutti gli interruttori dell'acqua. tutto si placa. fortunatamente di rotto non c'e' niente..l'acqua esce dalle botti. quindi: il problema non e' la mancanza di acqua, non sono le tubature che perdono... ma dov'e' il problema e soprattutto che fare alle 9 de la noche?
controllo ancora camera per camera. il problema e' solo delle habitaciones 110 111 y 112: proprio quelle rentate!!!!! cazzo! meno male che essendo io zia dentro la settimana scorsa mi sono fatta dare il numero di augustin, el plomero, e lo chiamo; "lo siento, disculpame se te molesto..bla..bla..bla.." devo provare a controllare se tutte le maniglie delle tubature sono allineate...oggi nel controllarle le abbiamo chiuse e riaperte...pu0`essere che se ne sia dimenticata una chiusa... e come CSI io e il cri ritorniamo con la nostra piletta in terrazza e ricontrolliamo tubo per tubo. trovata!! l'acqua ritorna, tranquillizzo gli ospiti e lascio la monica e il cri che vanno al paraiso a preparare la pasta fredda (ho fame e ho bisgono di pasta, sto vivendo di banane!!!) e portarla al Maya Pakal. questa sera si cena fuori nei tavolini all'aperto.
cena ottima, compagnia anche... il mio tecnico di fiducia dalla pazienza infinita mi configura il nuovo PC de la reception (finalmente adesso ho la ñ ma non ho le e' accentate!!) e poi all 00.30 tutti a nanna.
io rimango in hotel ma avviso gli ospiti che mi troveranno nella 101. svengo quasi all'istante. e mi addormento. tutto tranquillo quando all'improvviso alle 2 mi sveglio sotto un temporale e una lluvia incredibile!!! vento e acqua.. mannaggia... avevo messo i tavolini e gli ombrelloni sotto la terrazza ma la pioggia va in tutte le direzioni e sono tutti bagnati!! apro la porta che quasi mi sbatte per terra dal vento ed esco a ritirarli...fradicia rientro e vado a controllare che le finestre di ogni camera siano chiuse per benino, ultimo controllo in terrazza... mi rassereno. l'hotel dorme. nessuno nei corridoi. posso tornare a letto.
oggi 23 maggio il mio fratellone compie 40 anni! ti adoro. e ti voglio un mondo di bene!

venerdì 22 maggio 2009

si va avanti, ci si ferma, si riparte, si aspetta...un nuovo ritmo!

il tempo passa e le cose accadono veloci. in questa settimana sono arrivate le prime nuvolette di pioggerellina notturna che finalmente rinfresca l'aria. il tempo è come si fosse accellerato e la difficoltà maggiore è quella di far combaciare le cose. i ritardi, le attese, i piccoli imprevisti e il mettere in moto una macchina che si è appena assemblata. il check dell'hotel per non è ancora terminato la mia milanesità inizia a risentrine...non vorrei arrivare ad arrabbiarmi!!!! in messico? non si può!!! ho già parlato di davide? davide è stato il primo receptionista temporaneo del maya pakal ma purtroppo non può restare con noi perchè ricomincia oggi al viva..un villaggio qui in playacar. con il problema della porcina una parte di staff è stato messo a riposo forzato fino a nuovo avviso ... ma si è proposto per fare la notte, un parte almeno dalle 00.00 alle 8.30!!!! con araceli la ragazza che mi segue le camere e la pulizia generale tutto prode molto bene.è una lavoratrice, è sorridente e molto simpatica... ieri quando ha saputo di davide mi ha detto: vedrai la terza sarà la persona giusta!!!! e la terza persona, fernando, "dovrebbe" e dovrei usare le triple virgolette, iniziare da lunedì!! sabato si sposa con una francese 50enne incontrata 6 mesi fa, zero viaggio di nozze e subito al lavoro. i miei ospiti a largo plazo, carlo e victoria, sono abbastanza puntigliosetti, per non usare paroli poco carine. ma sono i primi e devo a loro l'imput di aprire anche se non ero in realtà prontissima. robert, il ragazzo di ny look alla woody allen ma senza gli occhiali, ritorna oggi nel nuovo continente ma ritornerà...mi deve ancora pagare una notte! questa notte è arrivato alle 2.30 abbastanza cotto e emborrachado... credo sia svenuto ancora all'istante nel letto..ieri nonaveva neanche disfato tutto la coereografia di carta igenica che araceli fa in bagno... ma dove farà mai i suoi bisogni????? non lo voglio sapere. il mio fine settimana che avrei voluto passare un pochino con monica e cristian mi sa che salta perchè non avendo il cambio dovrò stare inchiodata 24 su 24 aqui nella plaza!!!! sara e micht hanno proposto di chiedere a reynaldo (il cubano che lavora da loro) se mi copre l'orario 8.00 - 12.00 a.m. fino a quando arriva davide e andare a festeggiare il compleanno del cri...wow già 40anni...e quindi io???? dimenticavo, aspettando robert stanotte e in attesa del website ho fatto in piccolo blog del mayapakal. da sistemare, da arricchire...accetto consigli e suggerimenti! http://www.mayapakal.blogspot.com/ ....continua...

lunedì 18 maggio 2009

Thelonious Monk with John Coltrane


ed eccomi qui. sottofondo Thelonious Monk with John Coltrane.
ma questa sera la mia vista è cambiata. sono seduta fuori dall'hotel sotto la terrazza che osservo i vasi di piante che abbiamo comprato con gio prima che rientrasse in italia. la lechuga de playa. di fronte a me la palappita con le guardie notturne della zona pakal mi salutano e mi sorridono. da questa notte sono la nuova dirimpettaia. questa notte dormo qui. con un geko che mi fa compagnia e ogni tanto scandisce il tempo con la sua "vocina" quasi a volermi avvisare che forse all'1.45 di notte dovrei anche dormire. ma ci sono i primi ospiti, le prime camere prenotate...i primi piccoli imprevisti! andiamo con ordine. se ci riesco. il maya pakal non è ancora aperto, ufficialmente. manca sempre qualche cosa; una carta, un'autorizzazione, una locura continua...ma vive mexico y todo el mundo es igual! i miei primi ospiti (nostri, scusa socio) sono andata a prenderli all'aereoporto sabato sera alle 19.20 dopo una giornata (e le giornate iniziano presto!) a correrre su e giù per la carrettera a comprare qualcosa, ordinarne un'altra e ritirarne un'altra ancora...aereo puntualissimo - volo Delta - noi un po' meno. ho sbagliato il terminal. per fortuna i miei audaci clienti sono di famiglia!!! finalmente Cristian e Monica sono arrivati. oggi, lunedì 18 (ops..ormai martedì) sono stata tutto il giorno con la protezione civile ... tra un refresco, una chiacchera, quattro risate 2 pacche sulle spalle domani dovrei avere già la lincenza in regola a tempo di record... la cosa bella è che ho anche il telefono e la connessione internet operativa quindi dovrei essere rintracciabile con più facilità via skype. Giovanni non lo sento da sabato. spero che legga le mail o che segua il blog così avrà anche una bella notizia. 

tra un tecnico e un funzionario oggi si sono presentati alla mia porta 2 simpatici signori; lui 77enne canadese lei circa 50 del nicaragua che cercavano un'abitazione per almento 2/3 mesi.... la simpatica coppia è stata intercettata dal mio fido padre che in questi giorni mi è di prezioso aiuto e che credo, a suo modo si stia ambientando. ormai al paraiso è il nonno dei bambini che lo salutano e giocano con lui!!!! oddio..non siamo aperti, non ho la receptionista per il cambio ma soprattutto non ho il portiere di notte. tutti avrebbero dovuto inizare lunedì 25... ma come si fa... carpe diem... ed eccoli sistemati nella 112 con una reserva di 2 mesi con opzione per il terzo. contrattata duramente: il vecchietto la sa lunga però mi faranno da apri pista. il mio uomo di fiducia: sempre il gianni tariffa accompagna la coppia in camera e porta le valigie. con apprezzamento della nicaraguense: que hombre fuerte!!!! Liuba che doveva iniziare con me ed Araceli purtroppo non sarà della squadra...le hanno fatto la contro proposta lavorativa e il soldo anche quì vince sempre. domani provo a rintracciare davide un ragazzo italiano che vive in messico già da un po' che a causa della gripe porcina è stato momentaneamente lasciato a casa in attesa di nuovi sviluppi e quindi è in cerca di trabajo! non ho sonno sono le due e in italia qualcuno è già sveglio e già lavora..inizio a vedere le linee di skype che si accendono. io proverò a dormire un pochino sul divano in reception. credo che i miei ospiti si sveglieranno presto visto che sono andati a letto alle 21.30. chiudo anche io con un resoconto stringato e poco dettagliato. e come disse la mitica rossella 'hoara: domani è un altro giorno. buenas noche!











lunedì 11 maggio 2009

Calabresi, Pinelli e lo schifo dell'italia

Mi stavo godendo la pausa pranzo dopo un tuffo in piscina e mi sono collegata al sito di la Repubblica per leggere le notizie italiane e tenermi aggiornata sul bel paese. E purtroppo ancora una volta chiudo il collegamento disgustata da quello che leggo. "Calabresi assassino, Pinelli assassinato. Nessuna pace con lo Stato": questa la scritta firmata dalla Federazione anarchica Fai, è comparsa sui muri e le serrande di tre sedi torinesi del Pd e del quotidiano La Stampa di cui, da pochi giorni, Mario Calabresi, figlio del commissario ucciso, è direttore. 
Non sono sorpresa, non sono indignata…le parole esatte non le conosco e credo non rientrino nel mio vocabolario. L’ignoranza e l’ottusità continuano a dilagare nel nostro paese e il non informarsi sulla storia e sul presente è ormai pratica comune.
Questi esseri, e già credo di dargli fin troppo onore, che si definiscono anarchici (ma sanno poi cosa significa essere anarchici?) se hanno deciso che non vogliono vivere in e con lo stato che li governa e che dovrebbe, dovrebbe, dettare delle leggi che dovrebbero rispettare anche loro perché non si isolano in qualche parte del mondo dove le grandi distese non mancano? Perché continuare a lasciare messaggi da vigliacchi sui muri dei palazzi invece che prendere la parola pubblicamente, farsi vedere, farsi riconoscere e dire ciò che pensano? 
E perché la stampa ancora una volta aiuta questi individui nel loro egocentrismo dandone risalto a livello mediatico nazionale? In un comunicato il Fai spiega: "Le scritte sono comparse sulle mura del partito di Napolitano che riscrive la storia mettendo sullo stesso piano carnefici e vittime"Perché lasciargli spiegare, dargli la parola. Forse nel mio piccolo lo sto facendo anche io. Anche io sto commettendo lo stesso errore ma vorrei che tutte le persone che come me sono stanche, disgustate, schifate….parlino, dicano qualcosa, anche al vicino di casa. Al signore che gli sta seduto al fianco sull’autobus, agli amici del bar e della palestra…non voglio credere che ancora in italia ci sia gente nata prima delgi anni 70 che non sappia, che non si sia informato e che non riesca ad urlare come stanno le cose. Credo che se neanche con dei grandi esempi di intelligenza e di umanità come quello che ci hanno dimostrato in questi anni le famiglie delle vittime, di destra e di sinistra (come odio le etichette!!!) non si riesca ad andare avanti e migliorarsi credo che l’italia (e continuo anch’io a scriverla in minuscolo) non riuscirà più a rialzarsi. Che schifo! articolo La Repubblica

domenica 10 maggio 2009

aggiornamento


l'aggiornamento in verità credo di non averlo mai fatto. ma da qualche parte e in qualche momento bisogna pur iniziare. e allora che sia questo il giorno e il luogo. sempre sotto la mia palappetta bordo piscina,orario notturno 23.48 a godermi il venticello e il "vociare" dei geki!!
ho finito di fare le 2 traduzioni; inglese e spagnolo dei testi che ho scritto per il sito...oddio finito, devo ancora farmeli correggere, però il più è fatto: manca il sito!!! domani ricomincia una splendida settimana di passione messicana. ore 8.00 andare tempranito alla telmex per cercare di fare il cambio delle linee e richiedere un nuovo ruter (si scrive così??). chiedo gentilmente, alla madonna di guadalupe di guardare giù ogni tanto e far sì che non manchi ancora qualche carta o qualche firma. immediatamente dopo, e dicendo immediatamente si potrebbe aprire un varco temporale molto molto ampio, mi catapulco dalla grande Gabi per cambiare i dollari di allegria (chi sa', sa',) perchè altrimenti mi gira a tasche vuote. alle 9.00/9.30 dovrebbero ritornare Carlos e tutta la banda da cancun, Soraya compresa con la Porche limited edition per finire questo benedetto inventario dell'hotelito. devono ancora finire di controllare elettricità, idraulica y todosssss e poi fare questo controllo incrociato e laciarmi finalmente le chiavi!!!! non vedo l'ra di impossessarmi dell'immobile. hihihihi.
nel mentre, sempre in mattinata, dovrebbero arrivare; nell'ordine: TELEBODEGA per l'entrega delle mesas da jardin in madera con 4 sillas por el desajuno y despues Julio del Vivero con i vasi e la latchuga de playa. piante scelte con amore dal mio novio che ora è rientrato in patria. approposito spero di posizionare i vasi bene bene come da tuo disegno! piccolo momento di nevrosi femminamilanese: se domani quella stronza che ha lasciato quel cesso di macchina parcheggiata davanti alla MIA piramide Pakal col cartello " en venta" ..ecchiccazzoselacompraunamacchinaverdemarcioammaccataper20milapesos..
.non solo richiamo i miei amici polizziotti di playacar ma ti spacco tutti e 4 i finestrini così l'arieggiamo un pochino che secondo me dentro c'è anche puzza!!!!!
ahaaaa. e adesso sono più tranquilla.
bene. fatto tutto questo in mattinata (spero) mi metto nell'ordine di idee di risistemare per bene, con metodo svizzero, tutti i dati comparativi che ho nel quaderno azzurro spiralato. inizia ad essere troppo ricco di informazioni che adesso non servono più.

giusto per tenere aggiornato il mio socio: Giò, stasera sono andata al CityClub e al Sams a rivedere delle cose: tostapane, sabanas, toallas, macchinetta per caffè americano...e ho fatto la membrecia (la tessera) con il "citiclup" (da prunuciare come scritto) già fatturata e pronta per essere consegnata al nostro cotonatissimo contador.

ma che non si pensi che qui si lavori soltanto!!!
questa a lato è un immagine gioiosa della splendida giornata che ho trascorso a xpu-ha in compagnia della famiglia riberti-gonzalez e giovanni galli.
tutto bene, belli bruciacchiati e soddisfatti siamo pronti per il lunedì.
buona notte a tutti.
la vostra inviata dal messico perferita.
sogni d'oro.
ore 00.24

istantanea intensità

Oggi ho pensato alla felicità. A quanto poco basti per essere felici. Veramente. Ho pensato a mio fratello, alla Monica a quanto li vorrei qui con me in questo momento. E quello che ho sentito, percepito, con un istantanea intensità è stata la felicità. Ho sentito l’abbraccio che gli darò in aeroporto quando andrò a prenderli. Ho sentito il loro odore. Si può scordare l’odore di una persona. Spero di no! Questo è quello che sento questa sera. La cosa divertente (???insomma!!) è che oggi è stata una giornata molto… complicata,difficile. Direi dominata anche, e soprattutto, da un’altra forte emozione...e non so neanche darle un nome. Rabbia? Ansia? Odio? Stanchezza? Forse avrei dovuto saperlo o almeno immaginarlo che certe situazioni non potranno mai cambiare. Ti inseguono ovunque. Sono come il peggiore dei virus. Io lo so che ce l’ho dalla nascita. Ho provato e giuro che ci provo a combatterlo… ma vince sempre lui! Cazzo. Me lo hanno detto, l’ho vissuto,.. ma io niente, continuo a crederci e a sbatterci violentemente la mente, lo stomaco…la vita. Difficile. Molto difficile.
sabato ore 20.56 - 9 maggio 09

sabato 9 maggio 2009

blog per viandanti di Pino Cacucci

Se esiste una popolazione a questo mondo che è immune dal panico, la trovate in Messico. Secoli e millenni di filosofia di vita improntata all’ineluttabile accettazione della morte come evento naturale, li ha abituati a un salutare distacco dall’impulso che noi chiamiamo panico. (…) 
Da quando si è diffusa la notizia della nuova emergenza, scambio una miriade di mail con i tanti amici che ho a Città del Messico. Sono persone immuni non solo al panico, ma anche alla disinformazione, avvezzi a considerare i telegiornali come una ridda di scempiaggini. Ecco perché mi inquieta la loro pacata preoccupazione: nessuno indulge alle dietrologie, e la domanda è sempre la stessa, “perché misure così drastiche e inaudite, sanno qualcosa che noi non sappiamo?”
Il Distrito Federal, stato della confederazione messicana formato dalla sola capitale, il più piccolo per estensione e il più popoloso, conta 20 milioni di abitanti che arrivano a 25 se si calcola l’intera “area urbana”, che sconfina negli stati limitrofi. Va da sé che con una simile concentrazione di persone, si muoia di tante cose e risulti difficile distinguere tra il numero “normale” di decessi per polmonite in individui già minati nel fisico da tempo, per influenza qualsiasi (che ricordiamolo, nel mondo miete mezzo milione di vittime all’anno, e stiamo parlando delle stagionali epidemie di influenze “normali”), per una infinità di “eccetera” legati a malattie polmonari e bronchiali e insufficienze cardiache e così via. La dietrologia è cattiva consigliera. 
In Internet fioccano le tesi più svariate, da quelle soltanto opinabili a quelle decisamente assurde, alcune, ammettiamolo, suggestive e persino credibili. L’unico dato di fatto è l’impennata dei titoli in borsa delle multinazionali farmaceutiche, però è difficile, al momento, rievocare la “bufala dell’aviaria”, perché stavolta sembra ci siano reali motivi di incertezza, al riguardo. 
Un altro dato singolare, è che dopo giorni di cifre sui morti in crescendo, si scopre che tra tutti i campioni inviati dal Messico al CDC di Atlanta, un autorevole centro negli Usa per l’analisi di malattie infettive (come per dire al resto del mondo: se non vi fidate dei messicani, eccovi il responso dei Number One in materia), soltanto sette (sette!) decessi sono dovuti al virus H1N1, lasciando in sospeso la risposta su cosa abbia ucciso le altre 152 persone del totale finora accertato. Curiosa, questa perdita di tempo: come scrive Mike Davis, il noto giornalista indipendente, “si è sprecata una settimana in attesa che un laboratorio statunitense analizzasse il virus, quando è risaputo che il Messico vanta esperti sanitari di fama mondiale”. 
E Mike Davise aggiunge: “Il dato paradossale di questa febbre suina è che è stata pronosticata da almeno sei anni, quando la rivista Science ha pubblicato un articolo di grande risalto in cui metteva in evidenza che ‘dopo anni di stabilità, il virus della febbre suina dell’America del Nord ha compiuto un salto evolutivo vertiginoso’.”Anche il dato che riguarda i 1.311 ricoverati in ospedale, su una popolazione di 25 milioni, continua a farci chiedere a cosa siano dovute queste misure così drastiche. Allora: sanno qualcosa che non sappiamo? Comunque, nessuno dei tanti amici che ho a Città del Messico si è lasciato suggestionare dalle dietrologie. Ora, a distanza di alcuni giorni, con un quadro della situazione ancora confuso e in bilico tra l’allarme in procinto di rientrare e la preoccupazione per ciò che non si riesce a capire, almeno alcuni dati certi li abbiamo. Eccoli. Oggi, 29 aprile, l’inviata del TG1 ha fatto un servizio dalla località di La Gloria, affermando che è da qui che si è diffusa l’epidemia. 
Ha detto “poco più a sud di Città del Messico”. In realtà La Gloria è nello stato del Veracruz, municipio di Perote. Dallo scorso febbraio la popolazione ha sofferto un’ondata di infezioni respiratorie che ha colpito il 60% dei circa tremila abitanti, cioè la maggioranza, un dato inaudito, causando la morte di almeno 20 persone, apparentemente di polmonite. Poi, a marzo, un bambino che sarebbe morto di quella che ora chiamiamo “febbre suina”. È cominciato tutto da qui, a quanto sembra. Perché? A La Gloria ci hanno provato, eccome, a protestare per questa situazione d’emergenza. 
Tutti qui lo sanno da tempo chi è il responsabile. Tanto da aver inscenato manifestazioni, blocchi stradali, scontri con la polizia. Tutto inutile. Le multinazionali, vero cancro dell’era moderna, che si comportano come virus saccheggiatori nel corpo altrui, che non rispettano leggi locali né regole “umanitarie” e tanto meno ambientali, che perseguono il profitto a costo di scardinare gli equilibri del pianeta, a La Gloria hanno chimici nelle falde freatiche, inquinamento dell’aria, una situazione insostenibile, tanto che la prima denuncia degli abitanti risale al 2007. 
Niente, le multinazionali fanno come vogliono, il North American Free Trade Agreement garantisce loro l’impunità, perché prevede che le leggi dello stato non possono “ledere gli interessi” di un investitore. Il 10 gennaio scoro la popolazione ha persino bloccato la superstrada Achichica-Perote nel tentativo di ottenere controlli, esasperata per il crescente numero di malattie infettive. 
Un piccolo dato illuminante: la Granjas Carroll nel 2006 è stata prima multata e infine costretta a chiudere i suoi stabilimenti in North Carolina e Virginia per il grave inquinamento ambientale provocato. Paradossi del NAFTA: una multinazionale che minaccia la salute dei cittadini può essere cacciata dagli Usa e subito dopo riprendere a compiere le stesse scelleratezze in Messico. Torniamo all’articolo di Mike Davis, persona immune sia al panico che alle dietrologie: se già sei anni fa la denuncia dell’autorevole rivista Science è caduta nel nulla, si deve al fatto che le multinazionali dell’allevamento intensivo dei suini hanno messo tutto a tacere, perché il profitto viene prima di tutto. Un comportamento tipico di quest’epoca: turiamo falle, incassiamo dividendi, e chissenefrega del futuro. Ora, il presente, investe anche loro nel tracollo: anche se non consumare carne di maiale è irrazionale rispetto all’influenza, è giusto boicottarla se proviene da allevamenti intensivi. 
Se fossimo consumatori coscienti e responsabili, del resto, mangeremmo soltanto prodotti biologici ed equo solidali, carne compresa.Ora sono curioso di vedere se i Tg nostrani approfondiranno la situazione di La Gloria, municipio di Perote, Stato del Veracruz, inizio conclamato del focolaio. 
Si accettano scommesse
   … BlogAutore Pino Cacucci

venerdì 8 maggio 2009

capitolo IV


comoda. voglio stare comoda sulle mie riflessioni turbate. scoprire e capire. respiro. sospiro. respiro. sospiro …e respiro. squarci di emozione. squarci di ricordi. ho mosso i primi accordi all’interno di queste silenziose mura. sono immersa in istanti di potenziale follia di fronte ai profumi della mia passata infanzia. non riesco a guardare oltre il mio corpo. fastidiose luci invadono il mio presente. io sono più forte di te. tu, a cui sto dando il nome di …ricordi. ora ricordo perché. ora il mio passato si forgia di significato. gioco con il presente, divertendomi, finalmente, di ciò che sia stato. sì. sono una bambola sommersa di dettagli di memoria. un baule di sfumature. un corpo di sensazioni. …scopro il dettaglio di me. riposo le mie membra dalle fatiche dei ricordi. sto giungendo al mio finale obiettivo.

giovedì 7 maggio 2009

flores y plantas


le giornate passano veloci e le cose da fare prima della partenza di giovanni sono ancora moltissime. farle dopo di lui mi dispiace molto. già sono triste! oggi siamo riusciti a trovare dei vasi rettangolari per metterli davanti al mayapakal, è stata un’impresa difficoltosa.. qui va il cerchio e ci eravamo quasi arresi. ci ha salvati julio!!! un venditore perfetto correva di qua e di la per il vivaio per illustrarci le varietà di plantes y flores che potevamo perdere. che dire: tutte meravigliose. abbiamo scelto una pianta tipica di playa; la “lechuga de playa”, una sempre verde bella polposetta che fa dei fiorellini bianchi qua e la. sembra carina. vedremo l’effetto che farà fuori dall’hotel con i tavolini che abbiamo comprato oggi da telebodega per fare il desajuno ai nostri amatissimi huespedes!!! vorremmo anche prendere delle biciclette per non dimenticare il fitness e l’importanza del wellness… panzonciti!!!!! il problema della “gripe porcina” ha terrorizzato quei pochi italiani che avrebbero voluto venire in messcio in questa temporada baja..ed è, non solo un grandissimo danno economico per tutta la nazione ma anche una grandissima sfiga per l’avviamento del maya pakal!!! Siamo comunque molto fiduciosi perché anche se non è ancora aperto ci sono già arrivate diverse richieste di prenotazione e poi….e per quanto riguarda gli italiani…bhè, li vogliamo solo intelligenti ed informati. ieri sera in un aeroporto semi deserto, con infermieri muniti di termometri e cubreboca è arrivato mio padre. volo piacevole e con molta assistenza in volo: 8 hostess e 10 passeggeri in classe economica. hanno ricevuto un applauso dal sindacato tassisti e personale dei transfer all’arrivo. che coraggiosi! Con lui sono arivate le nostre tende dall’ikea, che non tradisce mai neanche dall’altra parte del mondo. Stanno benissimo..un po’ lunghette ma piano piano le sistemeremo!