mercoledì 24 giugno 2009


amo la serenita' in ogni suo istante...in ogni suo essere, amo la serenita' dell'anima... i suoi silenzi... le sue immagini. amo cio che e' passione... il suo travolgimento... la sua furia nel rapire la gente. amo la mia famiglia, e le persone che ho intorno. amo l'utilita', la solidarieta', la compassione. adoro come in questo momento sentirmi il cuore pieno di gioia e riuscire a catturare questo momento come fosse profumo... incapsularlo nella mia mente ed aprire quella scatolina ogni volta che voglio sentirmi solleticare l'anima da quel profumo... quell'amore...
quelle immagini... seduti spalla a spalla in una splendida serata di luglio 18 anni fa. C.A.

la realtà ha una coerenza, illogica ma effettiva

mamma mia. sono felice. in questi giorni ho ritrovato persone, amici.. ricordi, emozioni, idee... stefania oggi mi ha detto che non si chiamano coincidenze... pero' io penso; se non tornavo in messico non mi sarei mai (MAI) messa in facebook...e ho "ritrovato" belle sensazioni. una su tutte ancora mi lascia confusa. la verità è che si vedono e si sentono e si toccano così tante cose...è come se ci portassimo dentro un vecchio narratore che per tutto il tempo continua a raccontarci una storia mai finita e ricca di mille particolari. Lui racconta, non smette mai, e quella è vita. sono felice di averti ancora con me.

domenica 21 giugno 2009

"Le case sono il nostro specchio, il posto creativo. La casa deve cambiare come cambia la tua vita e se cambi casa ti porti dietro qualcosa di quella precedente"
ho sempre cambiato casa. sono sempre stata abbastanza nomade e casa per me ha sempre significato un qualcosa di più spirituale che materiale. 
la casa è quella che sento come valori degli affetti. me la sono sempre portate dentro. ognuno di noi ha la sua casa. il prorpio luogo dell'anima. stamattina leggevo la mail di una amica che per diversi motivi deve cambiare casa. lasciare la casa dove è cresciuta e dove si è sviluppata tutta la sua vita di donna e di madre. sento la sua paura, la sua tristezza ma sento anche che quel cambiamento sarà sicuramente l'inizio di qualcosa di nuovo e decisamente bello.
so perfettamente cosa si prova a chiudere tutta la tua vita dentro delgi scatoloni e spostarli. 
decidere se ci sono cose da tenere o da buttare. oggetti che hanno avuto un senso e un significato per quel posto, per quelle mura..da un altra parte non avrebbero più lo stesso significato...è una pulizia mentale. un riclassificare e ordinare dei ricordi. scoprirne di dimenticati e capire che altre sensazioni sono definitivamente passate. chiuse. che la tua vita oggi. in quel preciso momento ha un altro scopo.
nei momenti più tormentati della mia vita, quando ho sognato casa, sognavo l'appartamento in via valsesia. vedevo la tappezzeria a fiori arancioni della cucina. il lungo corridoio, la sala grande... quando sogno casa credo di sognare un periodo. tutto è grande e luminoso in quei sogni. in quei sogni io ancora vedevo con gli occhi di quando ero bambina.. quando ancora stavo in cameretta con mio fratello. quando avevamo il gatto... un luogo protetto. dove ancora tutto mi sembrava facile. dove anora il futuro era ancora qualcosa di molto astratto. non ho mai sognato le altre case dove sono stata. non ho mai sognato la casa dove sono nata in piazza melozzo da forlì, la prima casa dove sono andata a vivere con la francesca in via bramante, la casa di londra o l'appartamento di via borgonuovo. la casa di sergio. ho sognato a lungo il messico... e qui ho deciso di vivere.
non ho mai sognato neanche la casa di mia madre. la casa di corbetta.
ognuno di questi luoghi ha segnato profondamente un mio cambiamento interiore. la casa a londra ha segnato il mio punto di partenza. la consapevolezza che ero pronta per iniziare una vita indipendente. fuori dalla protezione, involontariamente castrante, delle mura paterne... successivamente altre svolte sono identificabili con le case dove sono stata... ho girato l'angolo diverse volte nella mia vita. ho chiuso e riaperto diversi scatoloni. e ogni volta ne lasciavo uno del passato per portarmene dietro altri di nuovi... altri vuoti da riempire.
chiudere la casa di corbetta non è stato assulutamente facile. la decisione di venderla è stata molto, molto sofferta. solo adesso penso che ho iniziato ad arrabbiarmi con mio padre quando ha deciso di venderla. anche se capivo perfettamente le sue ragioni e sentivo il suo dolore nel vivere in quel posto, forse non l'ho mai accettato fino in fondo. 
in quella casa io ritornavo figlia. potevo farmi coccolare e tornare a chiedere aiuto. era la casa dove nel week end andavo a svuotarmi la mente. a ricaricarmi. dove mi sdraiavo sul divano con i piedi in grembo a mia madre mentre lavorava a maglia e dove guardavamo stupidissimi telefilm. dove trovavo il pranzo pronto, e i vestiti stirati. la routine noiosa e frustrante di ogni luogo domestico. era casa. la casa che lei ha sognato per tutta un vita e che si è pagata con la pensione fino alla sua morte. era la sua casa. forse non la mia e non quella di mio padre.
il cartello vendesi fuori dal cancello era per me come uno sfregio ad un'opera d'arte. delle visite degli acquirenti ricordo i piedi, le caviglie. non li ho mai guardati in faccia. rimanevo bloccata nell'ingresso senza portarli a visionare le camere, il primo piano, la taverna... erano intrusi. estranei. quasi non volessi che la trovassero interessante. poi un giorno è arrivata una coppia giovane con dei figli. ho visto i loro volti, i loro occhi. ho sentito la loro energia. avevano trovato la loro casa. sono entrati discreti, chiedendomi permesso. adesso vivono ancora li.

martedì 16 giugno 2009


C'è il silenzio del cielo prima del temporale,
delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera, di quelli che si amano, della nostra anima, poi c'è il silenzio che chiede soltanto di essere ascoltato. Romano Battaglia;Un cuore pulito 
e' la prima volta che mi piace cosi' la pioggia. che l'aspetto. che guardo il cielo domandandomi quale sara' la nuvola che la portera'. ne ha bisogno la terra che da mesi chiede di essere bagnata. ne ha bisogno il mare che deve essere raffreddato... sono felice che ci sia. mi fa pensare..mi fa venire voglia di scrivere.

prima ho camminato sotto la pioggia. volevo sentirla addosso. volevo sentire il suo tocco...mi piaceva la sensazione che provavo. qui e' tutto cosi' naturale. sono pochi che accellerano il passo per non bagnarsi. e' un'evento naturale. atteso. e' come il giorno e la notte. qualcosa che arriva.
e' pioggia.

velocità


venerdi' sono andata finalmetnte all'immigrazione per mettere le impronte sul'FM3 da questa settimana sono ufficialmente in regola con il permesso di soggiorno. ma ci sara' la bossi-fini anche qui nel caribe? credo di no. certi deficenti siamo bravi a tenerceli in italia. ho approfittato della mattinata per andare a fare un sopraluogo nella zona hotelera e vedere se mi ero prorio scordata di come si fa shopping!!! 
niente da fare. certe cose no si dimenticano. e' un po' come andare in bicicletta; una volta imparato, monti sul sellino e vai!!! tutto era perfetto, ero in anticipo sulla tabella di marcia che avevo previsto. all'immigrazione sono stati molto veloci. 

anche in una confusione incredibile, in un ababele di lingue e colori, tutto si e' svolto rapidamente e senza intoppi. l'impiegata era solo poco convinta che il mio nome fosse cosi' corto. lara galli? nada mas?? ma i ma in una storia ci sono sempre in una storia che si rispetti e gli imprevisti non possono mai mancare. ebbene si, sono stata fermata dalla polizia. viaggiavo tranquillissima ammirando il paesaggio, lunare, della zona hotelera, criticando mentalmente albergoni a forma di piramide, mega ristoranti sulla laguna, shopping-mal come a miami, ma decisamente piu' commerciali..quando ad un certo punto mi si affianca un motociclista. tonta e soprattutto assorta com'ero nel mio pensiero maligno ho pensato al solito turista lumacone. quindi neanche lo degno di uno sguardo...intravedo una presenza con la coda dell'occhio ma non mi giro. e allora il mio bel fusto in divisa mi fa un cenno, ampio, con il braccio e mi risveglio dal torpore..sono le 12.00 ed inizia a fare decisamente troppo caldo. il tutore dell'ordine insiste che sono passata con il rosso pieno. io?? 
con il rosso pieno? impossibile. tuttal'piu' con un timido segnale di giallo... si toglie gli occhiali e con curiosita' mi chiede quante volte sono stata fermata dalla polizia da quando sono in messico. ma come si permette?? lo guardo con occhio beota ( e non mi e' difficile)e gli comunico che mai, mai mi hanno fermato per un'infrazione. nemmeno in italia!! 
il muchacho non e' molto convinto. finita la mia sceneggiata da donna fragile e timorosa YMCA inizia ad elencarmi di come loro si prendono cura del turista, soprattutto nella zona hotelera,, quasi fosse una specie in via d'estinzione (ed in effetti con i tempi che corrono qui in riviera maya...forse non aveva tutti i torti!!!) che bisogna andare pianissimo, che potevo investire un'americana... e magari mi facevo male io visto la stazza tipica dei simpaticissimi gringos.. 
bla, bla, bla,..aspettavo che arrivasse al dunque. fa un giro intorno alla macchina, si togli gli occhiali da sole, rigorosamente a specchio (lo giuro!), li infila nel taschino, e mi chiede cosa possiamo fare per sistemare la faccenda. 
a me lo chiede? il poliziotto e' lui..non so mi dica cosa si fa in queste situazioni..abbozzo...lui impettito si irrigidisce e stipefatto mi dice: signorina questa e' corruzione?!?! ma allora vuoi rovinarmi proprio la giornata. ce l'ahi con me? ma mi ha vista in faccia? (forse e' per quello!!)il finale si conosce no?? la soluzione si trova sempre. certo che con quei 300 pesos potevo comprarmi un'altro paio di ciabattine alla Isla!!!

giovedì 11 giugno 2009

".. quando la gente ti dirà che hai sbagliato... e avrai errori dappertutto dietro al schiena, fregatene.
ricordatene.
devi fregartene.
tutte le bocce di cristallo che hai rotto erano solo vita...non sono quelli gli errori...
quella è vita...

e la vita vera magari è proprio quella che si spacca,quella vita su cento che alla fine si spacca...
io questo l'ho capito, il mondo è pieno di gente che gira con in tasca le sue piccole biglie di vetro....le sue piccole tristi biglie infrangibili...
e allora tu non smetterla mai di soffiare nelle tue sfere di cristallo...
sono belle, a me è piaciuto guardarle, per tutto il tempo che ti sono stato vicino...
ci si vede dentro tanta di quella roba...
é una cosa che ti mette l'allegria addosso...
non smetterla mai...
e se un giorno scoppieranno anche quella sarà vita, a modo suo...
meravigliosa vita".
Alessandro Baricco "Castelli di Rabbia"

La realtà ha una coerenza, illogica ma effettiva. A. Baricco "Castelli di Rabbia"

i lavori continuano al maya pakal. ci sono dei giorni che mi viene da paragonarlo alla fabbrica del duomo. poi alzo gli occhi al cielo e mi accorgo che i colori sono decisamente diversi e le guglie proprio non le vedo.
nemmeno all'orizzonte.
ogni giorno, imparo qualcosa di nuovo.
cose che in tutta la mia vita ho sempre ignorato e non ho mai voluto neanche sapere. ma qui e' diverso. e non mi dispiace.
stargli dietro, guardare al lavoro idraulici, carpentieri ed elettricisti mi fa apprezzare di piu' tutto quello che sto passando. mi dimentico del poco sonno. della poca liberta' che mi sto prendendo, le incazzature e gli sfoghi via skype con giovanni.. ma diventano sempre piu' mie queste mura. questi corridoi.
deve andare bene. tutto questo deve avere un senso.
oggi ho saputo che l'oms ha alzato illello di allerta del virus A/H1N1. livello 6 pandemia a livello mondiale.
non ho parole.
io non ho mai creduto alla sfiga in quanto tale. io credo al momento. all'attimo ma soprattutto credo nell'agire. nel muoversi e nel fare. ma se tu corri e qualcuno ti tiene per la cintura? che fare? difficile. ci sono diverse ipotesi.diverse opinioni. ma resta il fatto che da un emergenza sanitaria si e' arrivati ad una crisi economica enorme. e se qui a playa del carmen nelle settimane di panico generale dove guardavamo la televisone con occhi increduli e leggevamo le notizie senza capire bene cosa stesse succedendo fuori da qui ...non avvertivamo il pericolo e gli allarmi che ci arrivavano dal resto del mondo, playa stava ancora sorridendom si usciva e nella 5av cera lo stesso via vai di turisti e in alcuni locali facevi faticca a trovare posto per mangiare adesso sentiamo e percepiamo la crisi e il disastro che sta vivendo un intero paese. 
perche' come sempre l'indotto e' una palla di neve che cade dalla montagna ed aumenta di diametro metro per metro... la crisi la percepisci dalle strade vuote, dai grandi alberghi che fanno tariffe incredibili ma soprattutto dalla gente che incontri e ti chiede se ahi bisogno di una cameriera, di qualcuno per la manutenzione. e allora dobbiamo andare avanti perche' come insegnano i messicani disperarsi non serve a nulla. allora ci si sveglia ogni mattina, magari con la schiena un po' ammaccata e gli occhi gonfi per il poco dormire ma con la consapevolezza che quello che si sta facendo ha un senso. 
dobbiamo continuare a revisionare il nostro piccolo pezzo di nuova vita, aggiungergli un tappo, tagliare un tubo e comprare un nuovo tassello perche' questo e' quello che abbiamo deciso di fare. e siamo abbastanza testardi!
"I desideri sono la cosa più importante che abbiamo e non si può prenderli in giro più di tanto. Così, alle volte, vale la pena di non dormire pur di stare dietro ad un proprio desiderio. Si fa la schifezza e poi la si paga. E solo questo è davvero importante: che quando arriva il momento di pagare uno solo non pensi a scappare e stia lì, dignitosamente, a pagare. Solo questo è importante".A.B.

mercoledì 10 giugno 2009


Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo.

La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso.
La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E‘ nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato.
Chi attribuisce le sue sconfitte e i suoi errori alla crisi, violenta il proprio talento e rispetta più i problemi che le soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza.
Lo sbaglio delle persone e dei paesi è la pigrizia nel trovare soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro! L'unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
Albert Einstein (1879-1955)

martedì 9 giugno 2009

PLAYA MAMITA..e anche questo e' mexico!


lo so, lo so ci sono posti che uno non dovrebbe frequentare, soprattutto a pranzo, sotto il sole e con sonno arretrato!!! ma se ti vengono a prendere ti obbligano ad allontanarti dal lavoro e insistono per offrirti il pranzo cosa devi fare? rifiutare?
...non mi sembra prorpio carino!
eh cosi' ho accettato l'invito.
mi sono ritrovata al playa mamita, per chi non lo conoscesse e' quel lembo di spiaggia bianchissima in playa del carmen dove si fanno le feste piu' fashion e dove E! entertainment gira quelle puntate cretine di naked wild on.. dove scatenate ragazzine e maschi piu' "maturi" americani e latini si ubriacano come pazzi e non vedono l'ora di far vedere le tette o altre parti generalmente private del corpo a chiunque!!! ovviamente poi si tromba in allegrie senza ricordarsi con chi e con quanti!!!
la fauna e' decisamente eterogenea in termini di eta' ed estrazione sociale ma omologata nell'appararire.l'essere unti, e senza nessun tipo di pelo, e' d'obbligo.
non fa fashion!

non mancano micro bikini e hombres con costumi bianchi attillati.
sara' fashion? le tette super rifatte e le unghie con 7 strati di strass differenti riflettono i raggi del sole che oggi, devo ammeterlo, risplende magnificamente.
unghie e tette rifatte le trovo assolutamente demode'...ma capirai , c'e' chi ci arriva prima e chi non riesce ad imparare dagli errori degli altri...
i frequentatori sono tutti super fashion o pseudo tali!!!!! il cappello da cowboy qui non esce mai di scena. diciamo che e' come una kelly di hermes. va bene per ogni occasione!
siamo sempre in centro america. viva!
il secchio con ghiaccio e svariate bottiglie e' un must come gli occhiali over size e assolutamente griffati made in italy. riusciremo mai ad esportare cultura? ma soprattutto ne faciamo ancora?
benche' playa stia vivendo la sua stagione turistica piu' nera della storia (l'occupazione media del periodo oggi e' al 20%...minimo storico della riviera maya che generalmente in questa data sfiora il 75%) alle ore 13.00 abbiamo fatto fatica a trovare un lettino per sdraiarci.
lettino..il piu' piccolo e' un matrimoniale...per noi europei una piazza e mezzo!!!

ovviamente uno per uno. vorrai mica stare stretto. siamo al mamitas che diamine!
!
la musica ..unz..unz..unz... fa da sottofondo ipnotico disturbando un mare incredibilmete azzurro e un lettino decisamente comodo!!!
ho portato un libro ma non rieso neanche a finire una pagina che ci arriva il vino bianco offerto da un pompatissimo muchacho!!!!
ecco che cosa erano quelle occhiate...non era per il mio onestissimo topless (lo so, anche il topless e' demode' ma non posso mica sempre essere al top) ma per il libro!!! sono l'unica nel raggio di mezzo kilometro, estensione della parte privata del mamitas che sta leggendo un libro...o che sta leggendo solamente. di scritto qui c'e' solo il menu'! che tra le altre cose poi, si fanno elencare e non lo degnano di uno sguardo!
a stomaco vuoto e con 35 gradi sotto l'ombrellone mi sembra un perfetto inizio per uan pausa pranzo!!!!
addio self-service affollati!! addio panino mangiato sulla panchina del parco sempione o dei giardinetti di via dei giardini (pero' faceva chic nel quadrialtero!!!), addio ticket restaurant ( e chi li ha mai avuti!!!).
qui se sei una mujer sola. sei spesata e coccolata. il vicino si preoccupa del bere; limonata frozen per tutti dove mi aggiunge il vino biancho cileno precedentemente ordinato...come faccio a dirgli che mi sembra un pochino un pasticcio...mischiarlo.... il pesce fresco arriva 10 minuti dopo con nachos e diverse salsine!!! ahi que rico!!!!
'ansia meneghina pero' inizia a fare capolino per avvisarmi che sono le 14.30 e che, se voglio farmi una doccia, devo alzare il mio adorato sederino dal divano matrimonial, mettere in bocca l'ultimo nacho e salutare con garbo!!! prendo il portafoglio e mi accingo a dare la mia parte!
per il mio accompagnatore e' una questione di orgoglio! il fatto di avermi portata lui e non potermi accompagnare a casa non lo rende tranquillo no, no te preocupe, verdad, llamo un taxi y en un ratito soy en playacar bofonchio nel mio spagnolo...maccheseimatta!??!! io chiamarmi un taxi? mi rimettette seduta. chiama un mesero gli piazza dei soldi in mano e nell'orecchio gli sussurra qualcosa...
si desculpa otra vez per lasciarmi ritornare da sola, ma forse dice, e' riuscito a vendere un pezzo del mio terreno al macho unto e depilato. il mesero mi accompagna al taxi, paga il taxi. si parte.
e si ricomincia a lavorare!
e anche questo e' mexico!

lunedì 8 giugno 2009

ci sono dei giorni che mi sembra che tutto si incastara alla perfezione. che forse il lavoro che si fa...di notte, di giorno, parlando, parlando, andando in giro incontrando gente, parlando anche con i sassi..forse ha un riscontro. e forse arriva ad un certo punto e prende forma. le mie giornate ormai sono lunghissime. mi sembra di aver bisogno di altre ore diurne e altre notturne. due giorni in uno, per stringere i tempi.
diurne perche' gli appuntamenti negli uffici e con le persone sembra non si riescano mai a fare nella stessa mattina o nello stesso pomeriggio. notturne per avere il tempo di cercare di mettere in ordine le idee, gli appunti, i contatti e rispondere. inviare inviti, chiedere informazioni...rompere le balle agli amici via mail e su facebook... tenere al corrente giovnni di tutto ed intempo reale mi riesci difficile ormai. devo scremare le informazioni piu' urgenti e le altre verranno da se... ho bisogno di vederlo. di averlo al mio fianco. mi manca moltissimo. conto i giorni.
oggi ho portanto la nostra macchina alla vulcanizadora el pavo... aveva un sassolino nella scarpa...un clavo nella llanta adelantera derecha..povera... ho fatto le foto con il telefonino all'officina...un mito..ahi se riuscissi a scaricare le foto...ma come si fa?
per la settima volta sono ritornata nella sede di cablemas per far collegare questa benedetta televisione... chissa'! dopo che mi e' stao richiesto il pizzo da chiunque, vnditore, capo area, tecnico, responsabile di reparto... forse, ma forse, riesco a farmi fare l'allaccio normalmente..senza pagare nessuno...ci riusciro'???
il maya pakal e' su tripadvisor e su viagginrete-it...oggi altri 2 contatti che sembrano buoni. con il gruppo modelo, quello della birra corona e con alcune agenzie sparse per il paese...
10 minuti fa sono ritornati dei miei clienti affezionati!!! che bello: miei clienti affezionati! sono una coppia di puebla che fanno i rappresentanti di ascensori...ed e' gia' la 4 volta che tornano...buon segno no??? ore 00.08 e allora adesso vado a letto nella mitica 101.
notte amici.

domenica 7 giugno 2009

È domenica. Sono quasi le 10 del mattino e l’aria è fresca. Sembrava venisse a piovere. Un nuvolone scuro e tanto atteso ci è passato sopra andandosene senza lasciare traccia. Adesso il sole splende ancora. Da qualche parte starà piovendo. Le domeniche sono giornate particolari. Sono in albergo tutto il giorno da sola perché è il giorno di riposo di Fernando e Araceli. La domenica è una giornata molto tranquilla. Poche macchine. Pochi rumori. Playacar è più silenziosa del solito. tutti stanno con le famiglie. o sono in spiaggia. l'attività che senti durante la settimana oggi scopare. non ci sono i fornitori che girano, non ci sono gli operai delle case in costruzione...tutto scorre ancora più lento del solito. L’albergo non è ancora pieno e mi chiedo quando lo sarà. Spero che questa crisi, questa paura del mondo dell’influenza passi subito. Il nostro sogno purtroppo non dipende solo da noi ma dalla presenza di estranei… È più di due mesi che sono arrivata e mi sembra di essere qui da anni. Quante cose sono successe. Le giornate sono più lunghe e le cose che imparo e conosco si accavallano velocemente. Venerdì è partito anche mio padre. mi manca la sua presenza. adesso sono veramente sola.ieri nel rientrare a cas per prendere il cambio e portarmi delle cose da mangiare ho sentito il suo odore. mi ha fatto strano pensare che ero in quella casa senza qualcuno. Niente Giovanni, niente Cristian e Monica… Questo ultimo mese è stato abbastanza duro. L’apertura di un hotel, la sua continua revisione, il suo continuo stargli dietro… tutte cose nuove in un paese nuovo e con una lingua che non è la mia. Ogni giorno viene fuori qualcosa. Questa mattina mi sono svegliata e per la prima volta da quando sono in hotel mi sono accorta che ho dormito per 7 ore. senza interruzione. Niente temporali. Nessun rumore strano. Nessun nuovo arrivo…purtroppo. Mi piace molto stare qui. In hotel. Venerdì sera con Giovanni abbiamo discusso via skype per delle cose che dobbiamo sistemare con il vecchio proprietario… è peggio di una riunione di condominio… la lotta è più difficile. Speriamo di trovare un accordo. Almeno a metà strada. Ci sto mettendo molto qui dentro. Con gli occhi chiusi riconosco i rumori che il maya pakal mi porta. So quale porta si apre. Quale si chiude. Sento scorrere l’acqua che va fino in terrazza per riempire le cisterne… mi muovo come all’interno della mia casa di sempre. Sto imparando a conoscere ogni collegamento elettrico ed idraulico. So dove devo mettere le mani se un ripetitore del modem wi-fi si interrompe. Controllare, aprire e chiudere valvole dell’acqua. Contatori e pannelli di controllo. Ci sono ancora parecchie cose da fare, da sistemare… ma sento che ce la possiamo fare. Con Araceli e Fernando sono stata fortunata. Lei è una ragazza molto in gamba. Sorridente, precisa e puntuale. Non ho bisogno di dirle niente. Arriva e fa. È propositiva e ha sempre una parola gentile per tutti. Fernando è dolce. È un ragazzone messicano di 28 anni che combatte con il suo essere latino e la consapevolezza che la donna con la quale ha deciso di stare, tedesca e molto più grande di lui, ha una visione della coppia che non è abituato a vedere. la libertà di Gabi, il suo essere indipendente e consapevole di quello che è e che può fare ogni tanto lo disorienta. E’ serio ed onesto e ci tiene moltissimo che il Maya Pakal cominci a lavorare bene. Sono tranquilla quando è solo in reception ma non riesco ad allontanarmi dall’albergo se proprio non è necessario. Se non ho un appuntamento in città o devo andare a comprare qualcosa… sono sempre stata così. Ma qui devo imparare a mollare un pochino. Ieri Jorge mi è passato a prendere per portarmi fuori dal perimetro della Plaza. Mi ha portato a mangiare in spiaggia al Playa Mamita. Il mare era stupendo. Di un azzurro intenso e limpido. La spiaggia bianca e pulitissima. Abbiamo mangiato cheviche (vedi riquadro a sinistra) e bevuto una bottiglia di vino bianco cileno. A noi si sono aggiunti due amici. Alle 3.00pm dovevo rientrare. Pranzo offerto, mi ha fatto accompagnare al taxi da un cameriere e mi ha pagato la corsa fino a destinazione. È stato carinissimo. Un signore. Sapendo molto bene la sua situazione finanziaria. Ero quasi imbarazzata e impacciata ad accettare da lui queste cose. Ma sembrava più una questione di orgoglio latino: qui siamo in messico. E tu sei una donna. Sono io in difetto che non ti riaccompagno a casa. Si può solo accettare!!

giovedì 4 giugno 2009

non importa quante volte cadi. quello che conta e' la velocita' con cui ti rimetti in piedi

la giornata sta finendo..sono le 23.26 e alla radio ascolto l'oroscopo del 5 giugno su radio capital...
oggi e' stata giornata molto difficile vorrei che fosse gia' domani con una lucidita' migliore e con delle decisioni gia' prese. ma purtroppo non e' cosi'.
la sensazione che sto provando e' molto strana.
quello che piu' mi fa arrabbiare e' incontrare persone che parlano sempre dall'alto del piedistallo dorato che si sono costruite e che, onestamente vedono solo loro.
piu' che un piedistallo io sotto i piedi di quelle persone vedo uno sgabello di legno sgangherato.
i sapienti, coloro che tutto sanno e che volgiono dispensare ai piu' i loro saggi consigli mi hanno sempre dato un certo prurito. purtroppo queste persone esistono in ogni parte del mondo..ma ancora una volta, per quanto mi riguarda, provengono sempre dal caro vecchio continente!
questa notte non dormiro'.
clienti che sono usciti e faranno tardi.
pensieri.
la partenza di mio padre.
ha deciso di rientrare a milano.
in questi giorni sto leggendo diverse cose.
3 libri contemporaneamente. un saggio.
l'ultimo libro di Calabresi.
il saggio di scalfari e un libro che mi ha lsciato monica sulla vita starordinaria di una donna africana...dopo controllo titolo ed edizione...
tutti parlano del coraggio di ricominciare.
della decisione che ad un certo momento della tua vita devi prendere per non soccombere.
per non cadere nell'oblio.
il suo libro parla di storie americane e dell'attitudine che ha quel popolo di reinventarsi, di rimettersi in gioco.
e poi c'e' l'africa.
quella nera.
quella degli stati che non sappiamo trovare sulle cartine.
dove ancora, ogni giorno accadono atrocita' e che i media occidentali fanno finta di non vedere... in quel continente abbandonato, c'e' la storia di una donna meravilgliosa tenace e infinitamente dolce che diventa la madre di 20.000 bambini scampati dall'orrore del macete, degli stupri, della violenza dell'uomo sull'uomo.
leggendo le loro storie, alla fine di giornate difficili e combattute come posso dirmi esausta.
come posso dirmi che cosi' non si puo'...
non importa quante volti cadi. quello che conta e' la velocita' con cui ti rimetti in piedi.

il sito è lento...

...ma stiamo arrivando...