venerdì 7 agosto 2009

commento ad un mio post di stefano p.


è sempre difficile dare risposte razionali e cose che non lo sono.

cosa ci porta a non affrontare una storia e a rimanere soli?
un po’ come chiedere perché ci fa paura il buio o ad alcuni la solitudine o ad altri l’età o ad altri i fantasmi… 
ci sono e ci saranno sempre dei motivi, a volte molto profondi, e che derivano dalla nostra educazione, dai valori trasmessi, dal conflitto tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.
ognuno cresce nella vita, o meglio, qualcuno cresce di più di altri. qualcuno crede che le risposte siano tutte dentro di noi, altri lo credono ma pensano che da soli non riusciranno a tirarle fuori.
la relazione con gli altri è prima di tutto una relazione con se stessi. gli altri non sono altro che il nostro specchio e quindi se non siamo sereni non abbiamo relazioni serene, salvo relazioni superficiali che, prima o poi, si incastreranno.
se una persona è in conflitto, e quindi vuole stare con qualcuno ma non ci riesce, forse è perché cerca dei modelli che non gli appartengono e deve ancora trovare i suoi.
le relazioni servono anche a trovare l’equilibrio. una donna molto importante per me mi sta facendo capire come l’equilibrio sia la cosa fondamentale, l’armonia, l’accettazione.
è un percorso difficile tanto più siamo ricettivi e quindi anche condizionati dai modelli che i nostri genitori ci hanno trasmesso. ma lo è anche perché alcuni di noi, me compreso, non hanno imparato ad ascoltarsi e a sentire i propri desideri.
ecco allora che si inseguono modelli e fantasmi, gli stessi che ci vengono a trovare nei sogni e che ci fanno paura.
la conoscenza profonda, perseguita con vari metodi è l’unica strada, lo yoga, l’analisi, veleggiare da soli nell’oceano, ecc…
e allora proprio dietro un’onda si aprirà un universo e chi non ci crede non scoprirà la verità.