domenica 27 ottobre 2013

2011-11

io non so se il dolore e' qualcosa di privato.
io non so se ho ancora capito il dolore.
forse e' la testa vuota dove i pensieri non hanno una direzione logica... dove le emozioni sono confuse e metterle in fila, in ordine ti riesce impossibile.. dove le immagini della mente non si fermano. 
dove non riesci ad esprimere con il corpo quello che e' il tuo dentro.
camminare. 
le gambe si muovono da sole. impossibile tenerle ferme.
pensieri...vino 
sto bevendo vino
penso a Cristian a Mattia...
lo sentirò freddo non lo voglio sentir freddo..
voglio il suo odore il mio odore.
mio padre.
ha fatto bene?
ha fatto bene.
lo voleva? ..e allora ha fatto bene.
lui deve decidere.
lui deve stare tranquillo.
lui e' il nostro amore.
il mio amore.
mio padre.
io sono lui.
non l'ho sognato.
perché???
strano
ho sempre sentito quando stava male....
e' per questo.
forse stava bene
era sereno.
finalmente.
una cosa.
ci hanno rotto i coglioni per 2011 anni sull'aldilà'...
che almeno esista per ieri..
per oggi...
che veda la Marta
che si rivedano

era il suo unico pensiero. mia madre

martedì 25 giugno 2013

San Luis Potosi', giugno 2013

Ci sono posti che li senti d'istinto. A volte anche solo dal nome. E allora non basta una bella giornata di sole o una giornata di pioggia non si deve trasformare in una scusa. Non è il tuo posto. 
A SLP non gli ho dato grandi chance, colpa anche il forte attacco di cervicale della mattina. E allora ho cercato solo un hotel con un letto comodo e dei cuscini perfetti e una doccia con una super pressione dell'acqua. 
Il giro d'ispezione è stato decisamente superficiale dedicato mas que nada a trovare un mercato dove comprare frutta per la colazione e per il viaggio di domani che, nella mia mente, già si sta creando il suo bel posticino. 

Dopo l'ennesima chiesa francescana e il terzo museo delle maschere decido che il mercato sia decisamente più interessante e confacente alle mie esigenze. E allora lo spirito del viaggiatore ti aiuta e ti viene in soccorso e mentre ti fermi per chiedere indicazioni,e non riponi molte aspettative nella risposta, incontro una carinissima signora che decide di accompagnarmi. 

Inutile il mio tentativo di farla desistere no quiero molestarla, ha borsa a tracolla e le mani impegnate con due borse della spesa....e insiste. Lei ha studiato italiano l'anno prima, ma poi il corso è stato cancellato per defezioni. Ha iniziato per caso, l'Italia le è sempre piaciuta, poi un giorno passa d'avanti alla  casa della cultura e vede l'annuncio: 3 mesi 1.500pesos. E così comincia. Devo ammettere che la signora ha un ottima memoria e così per i 10minuti di percorso chiacchieriamo in  in italiano.  

Comprata la frutta e lo yogurt, ed esaurito i corridoi del mercato al coperto, decido di ritornare in hotel per testare la pressione della doccia e decisa a non alzarmi dal letto fino all'indomani son già proiettata al deserto. E poi la mia consueta indecisione prende il sopravvento ed esco. 
Scatto una foto prima di entrare in ascensore (sono all'ottavo piano. E' anni che non dormo così in alto. Non è vero NYC...vabbè allora diciamo in Messico) e te la mando. 

L'aria perfetta mi risveglia l'animo e cammino senza direzione e zenza meta aspettando di farmi convincere da qualche ristorante ad entrare. E' strano ma non ho molta fame. E poi sento suonare decisamente molto bene una canzone dei Red Hot Chily Pepper, coi titoli non  sono mai stata molto brava, sorrido, avanzo...mi fermo...torno indietro...ascolto. Suonano troppo bene e mi è tornata la fame, anche se so  he non mi è mai andata via. 
Sono proprio bravi ma, sfortunatamente, la Casa del Rock non da da mangiare e allora aspetto la fine. Canticchio tra me e me e ricomincio a gironzolare. E' la notte della musica, sono su questa onda; Manu Chau, cerveceria y restaurante. Este es mi lugar. 

Lo spiritello del viaggiatore ha consigliato bene scelgo un riquissimo portobello con queso panela e un burrito...sorseggio birra e ascoltando le parole di Manu Chau mi torna l'ispirazione.