
Ci sono momenti negli addi che riscopri delle emozioni che credevi di aver ben nascosto in angoli segreti del tuo io.
In macchina verso malpensa Milano mi passava davanti agli occhi sotto un cielo grigio e piovoso. Milano per me è sempre stata così; mi segue nelle emozioni come un amica che ti capisce senza farti domande. Non è la prima volta che la saluto e che la ritrovo con le mille contraddizioni che me l’hanno fatta amare e odiare. Ho sempre saputo che in Italia non avrei mai potuto vivere in un’altra città, e se mai avessi dovuto o voluto abbandonarla, sarei dovuta andare nel mio luogo dell’anima. ti sa dare tanto Milano, se riesci a capirla e ti lasci suggerire da lei. Ma sa anche essere molto antipatica e diffidente se non la guardi per quello che è: una signora per bene, discreta e molto concreta.
la mia città ha sempre accolto tutti dal nord al sud del mondo. Non ha mai detto no a priori. Ti da la possibilità di farti conoscere e trovare la tua dimensione. Ma è sempre una vecchia signora che diventa acida e storta il naso quando la si giudica senza conoscerla. Ti guarda dall’alto in basso quando credi di avere capito tutto di lei e non sei capace di guardare al di là delle apparenze. Milano è fatta così. O la odi o la ami. Milano non farà mai la ruffiana. Si presenta per quello che è.
Tra poche ore raggiungerò la terra che sò mi darà l’energia della quale ho bisogno per ritrovare il mio centro. Ognuno di noi ha la propria terra dell’anima bisogna solo essere pronti e riconoscerla. Otto anni fa ho lasciato il messico con la consapevolezza di averla trovata. Abbandonarla non è stato facile, ma ho sempre saputo che ci sarei ritornata, perchè ci sono dei luoghi magici che ti richiamano a loro. In questi otto anni la vita ha continuato a mettermi alla prova e mi ha presentato diverse sfide; qualcuna l’ho vinta, molte altre le ho perse... ma da molte ho imparato la lezione. Otto anni nei quali ho dovuto imparare (o cercare di farlo) a guardarmi per quella che ero. Senza filtri e senza paure. Noi siamo il prodotto di tutto quello che viviamo e che decidiamo di affrontare. Sono caduta tante volte e mi sono rialzata a fatica molto spesso.... ma ho iniziato a desiderare di stare bene e di essere felice. Ne avevo il diritto.
Ho dovuto affrontare molti demoni per non rimanere schiacciata dalle mie stesse emozioni. Emozioni che non ho mai saputo riconoscere.
Oggi sono qui, alle 19.09, in in una seletta dell’areoporto con l’uomo che dal primo momento del nostro incontro mi ha sempre guardata per quella che sono ancor prima di capirlo da sola. Adesso so che sono sulla strada giusta. Devo solo andare avanti.
Ode alla vita
RispondiEliminaLentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marca,chi non rischia e cambia colore dei vestiti,chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle 'i'piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi,quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,chi è infelice sul lavoro,chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge, chi non ascolta musica,chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,chi non si lascia aiutare;chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,ricordando sempre che essere vivorichiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. Pablo Neruda
con affetto Veronica