lunedì 20 aprile 2009

capitolo II


quando guardavo il cielo, fin da bambina, mi dilettavo nell’inventare forme astratte, colori differenti da quelli che realmente vedevo. potevo passare ore a fantasticare, ignara del tempo che passava inquieto e imperturbabile nella mia vita. mi capita ancora di alzare lo sguardo verso il cielo, verso quel cielo che, spesso, ci si svela come un segreto, come un dipinto a cui dare un’anima, un nome, un’emozione… ..e cammino in libertà, ora, sui terreni vergini e profondi, sopra cui ogni passo diviene antagonista di quello precedente; dove ogni traccia di passaggio diventa segno indelebile di una vita vissuta…

aria. 
terra. infinite emozionabilità. a volte odo dei rumori e mi volto, indietro, per spiare se qualche ombra abbia rubato il mio precedente passaggio. sorrido di questa eventualità perché ogni imprevisto diverte la mia anima, in questo momento. ho saputo sacrificare troppo spesso sensazioni di inadeguata realtà. ma sono sola, ora, e nulla può impedirmi di avere la forza per fermarmi a riflettere. passo dopo passo. e dopo pensiero. e dopo respiro. e dopo amore. e dopo un’ossessione. e dopo una ricerca. passo dopo passo, verso un obiettivo che ancora deve prendere corpo, vita, significato ma sono consapevole ci sia ed ho..intenzione di trovarli, di smascherare fin nel profondo delle intuizioni ed intenzioni. passo dopo passo. e dopo passo. e dopo..passo.

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"non condivido la tua idea ma darei la vita perchè tu possa esprimerla"Voltaire