venerdì 22 aprile 2011

Non so perché si smette di scrivere.
O meglio, non so perché ho smesso di scrivere.
Ma so perché stasera mi è venuta voglia di rimettermi con le dita a schiacciare sui tasti bianchi del mio pc. Prima preferivo la penna. Il foglio bianco.
Un fatto indiscutibile: riesco a scrivere quando sono sola.
La condizione ideale sarebbe con una delle mie musiche da sottofondo. 
I Massive Attack con i mille adolescenziali ricordi, o la calda voce di Eddie Vedder e le splendide parole di Society. La profondità dell’attesa del violoncello di Yo Yo Ma e i ricordi di un bellissimo concerto.
Un pianoforte con i notturni di Chopin o una new yorkesissima ballata jazz… che unisce il tutto: una dolcissima melanconia.
Eh si, che melensa verità femminile. Scrivo quando sono malinconica.
Che Giovanni non c’è credo sia sottinteso.
Dovrei sgridarmi perché in realtà mai, come negli ultimi due anni, nella mia mente non smettono di vorticare pensieri e suggezioni. Emozioni nuove, stralci di vita…la vita…

Da sola dovrebbe bastare a riempire intere enciclopedie ma a volte mi dimentico di quanto è perfetta. Con tutti i suoi casini, i suoi incontri e i suoi disastri. C’è il rimettersi in gioco, il coraggio la follia. E poi c’è il colore del mare e la luce del cielo… stasera il vento… con un odore speciale. Le prime goccioline estive, il sapore dell’umidità. Davvero bello.

In questi giorni mi chiedevo perché mi viene da scrivere quando non posso.
Mentre sto correndo, per esempio. E io corro di rado, molto di rado.

O quando sono in mezzo a un sacco di gente. E non è carino appartarsi con carta e penna e dire scusate mi è venuta in mente una cosa.
E i libri. Ah…i libri…che meravigliosi orgasmi mentali.

E poi articoli di giornale che ti fanno dire: esatto! È proprio quello che volevo dire. Così, come lo hai scritto tu. E il tu in questione è il giornalista che firma l’articolo ovviamente.
Si certo ho scritto qua e la, in questi due anni. In giro. Su fogli bianchi. Dietro a fogli riciclati. Sul pc di Giovanni. Nella quarta di copertina di alcuni libri… vorrei ricopiarli. Dargli un ordine, è che poi mi dimentico. Non so dove li ho lasciati. Forse lo faccio apposta.
E avevo anche iniziato un blog!!!!
O più semplicemente è solo questione di pigrizia.
E se fosse paura?
E se in realtà mi trovo scuse per non leggere mediocrità? Le mie mediocrità.
Perché in effetti ci sta. Amo talmente tanto la scrittura e i pensieri ordinati. Le parole che scorrono una dietro l’altra che forse, trovarle, rileggerle, bleeee …. le troverei noiose, banali. Perché parliamoci chiaro: a nessuno piace essere banali.
Ecco ho divagato. E lo spunto per accendere di venerdì notte il pc è stato solo uno.

Un piccolo insignificante grande gesto. Sicuramente una gocciolina d’acqua…che scorrerà nelle strade…che si mischierà nel mare… ma che mi ha tolto il sonno.
Buona notte.

1 commento:

  1. continua a scrivere Lara...qualcuno ti legge spesso.Un abbraccio Alessia (Rouge)

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"non condivido la tua idea ma darei la vita perchè tu possa esprimerla"Voltaire